La pacchiana


GIZZERIA donna in costume

I nuclei più antichi del paese, di solito sono composti da nove case, con disposizione a cerchio intorno a un larghetto di circa 50 mq, un tempo per difendersi meglio e per raccogliere il bestiame; ma, più spesso, si snodano lungo vie e vicoli irregolari che fanno da corridoio aperto per le diverse case.

Le piazzole della vita politica ed economica più antiche sono due, racchiuse da un lato da due Chiese, dove in una esistono le belle e venerate statue di San Giovanni Battista e della Madonna del Carmine. Altre due invece sono più recenti perché nate dall'urbanistica che è quella tecnica di coordinamento costruttivo degli insediamenti demografici, tendente a realizzare le migliori condizioni di vita e di  produttività degli abitanti.

.Il paese tipico

Un tempo in paese, che si trova in pendio per una esigenza di carattere difensivo e igienico in quanto, mancando le fognature, il paese doveva "lavarsi" alle prime piogge, non esisteva la vita notturna essendo scarsa l'illuminazione. Poi arrivò l'energia elettrica e l'acqua domestica e industriale dei quali si abusò un po' troppo, la rete fognante, la pietra per selciato, il bitume, il ferro, il cemento, ecc., così ogni abitazione ha i fornelli elettrici e a gas, il gabinetto con bagno caldo, le camere con pavimento di ceramica, legno e marmo al posto della creta cruda e cotta, le scale in cemento rivestito e gli intonaci, sicché, visto da lontano, il paese non ha più la vecchia patina nera, ma biancheggia al Sole e, dopo il tramonto, presenta una vita serale per le vie, nei bar e nelle case.

Esempio di caseggiato dato da più case-torri

La casa di architettura spontanea, edificata in pietra e malta di calce su 40-50 mq, con piccole finestre senza simmetria, ora anche con balconi, di solito a torre attaccata ad altre case in isolati, a volte, d'incomparabile bellezza, è composta dal classico trio abitativo: magazzino, camera e tavolato con focolare; ma spesso la cucina si trova al magazzino-ingresso aperto sul vicolo con due porte incernierate alla stessa anta, di cui una alta la metà detta "porticella", serve contro gli animali vaganti per il paese, ma anche per avere aria e luce contemporaneamente.

L'antico guardaroba della camera era composto da due casse, dove le donne conservavano i panni della famiglia e il loro costume. Il costume è formato dalla sottoveste bianca visibile alla caviglia, coperta dalla veste di panno rosso, nero o di colore intermedio. Sulla veste sta il grembiule e la gonnella annodata dietro a gran coda. Il busto è coperto dalla camicetta con sopra il bustino rigido e lo spalliere che s'infila nel bustino. Gli avambracci sono coperti da maniche con paramani ricamati. La testa è ricoperta dal mantile nero.

L'origine di questo costume è senz'altro naturalistica: sembra che voglia imitare il piumaggio di alcuni volatili bicolori, con cappello e coda lunga; ma l'origine potrebbe essere anche mitica perché s'ispira alla Sirena, per metà uccello e per metà donna, a Ligeia che abitava a Terina e aveva per compagne le ninfe Pandina e Tereina, affiggiate su alcune monete d'argento tra le più belle del mondo greco.

Accanto alla casa spesso esiste un piccolo locale, dove si tiene la legna per il focolare e le frasche per il forno, e anche l'asino che però, ormai, è quasi del tutto abbandonato. La sua importanza di animale spiccatamente rustico, docile e poco esigente dal punto di vista igienico-alimentare, adatto al lavoro da basto, è stata grandissima per noi che abbiamo 3/4 di terreno collinare e montuoso senza strade, e non solo per noi perché importato dall'Africa, si è sviluppato ovunque, specialmente a Pantelleria, in Sicilia, Puglia, Sardegna, Catalogna formando proprie razze.


Donna in costume


Nota: per una monografia sul costume tipico rimandiamo a un lavoro di Camillo Trapuzzano, "Il costume femminile a Gizzeria", in cui viene fornita un'analisi storica sull'evoluzione del costume di Gizzeria nel tempo, con riferimento alla tradizione albanese, in larga misura perduto